Task force sanitaria e tutela delle fasce deboli

Task force e tamponi gratuiti per le fasce più deboli: come sindaco di Santa Sofia d’Epiro sono queste le decisioni che ho assunto, anche dopo aver mandato un messaggio a tutte le professionalità sofiote in campo sanitario, importanti per dare il loro contributo e arginare l’ondata pandemica che sta interessando, purtroppo, anche il nostro paese.

In particolare questo messaggio è stato indirizzato a:

– Medici di Medicina Generale attualmente in servizio a S. Sofia d’Epiro;

– Medici di Medicina Generale sofioti in pensione;

– Medici Specializzati e Specializzandi sofioti che prestano la loro attività  soprattutto in tema di contrasto all’emergenza da COVID_19;

– Infermieri e operatori del settore sanitario sofioti.

Con grande senso di comunità, hanno già dato la loro disponibilità a collaborare dopo aver letto un mio precedente intervento, in cui esprimevo la volontà di istituire una task force comunale con la somministrazione di tamponi rapidi per fare un primo screening sui soggetti a rischio e per bloccare sul nascere eventuali contagi.

Avrei voluto incontrarli (anche in video conferenza) ma credo sia davvero difficile un po’ per tutti, perciò li ho scritti sulle mie intenzioni, raccogliendo le loro proposte, i suggerimenti, e qualsiasi altra informazione utile per gestire questa emergenza.

Creeremo una postazione fissa a S. Sofia (con cadenza magari settimanale) per l’effettuazione dei tamponi rapidi, e per questo ho già trovato un laboratorio che si è dimostrato disponibile a farlo ad un costo anche conveniente.  Una parte di questi tamponi può gestirlo il Comune e offrirlo a prezzo agevolato o anche gratuito alle persone più a rischio.

L’intenzione è ovviamente adottare una strategia per riuscire a bloccare sul nascere il contagio.

E dico questo perché purtroppo, con i tempi lunghissimi delle Asp, ho capito che molti dei contagi verificatisi a S. Sofia si sarebbero potuti evitare se fossimo riusciti a fare una mappatura immediata della situazione. Ho capito che pur mettendo in quarantena una persona (quale contatto diretto) e sottoporla a tampone, non si risolve comunque nulla: la stessa persona nei (tanti) giorni di attesa dell’esito del tampone non si è isolata dagli altri famigliari che a loro volta, nel frattempo, hanno avuto contatti perché loro non possono essere posti in quarantena. E, ovviamente, una volta arrivato l’esito (tempi medi 6 giorni attualmente, più qualche giorno in attesa di effettuarlo) è veramente difficile ricostruire i contatti a ritroso.

Le nostre intenzioni saranno comunicate all’Asp, fermo restando la volontà assoluta di garantire i tamponi in maniera gratuita a quelle persone rese più deboli, inevitabilmente, da questa incresciosa pandemia.

Daniele Atanasio Sisca

Virus, massima allerta da parte delle istituzioni

Coronavirus purtroppo protagonista quotidiano:  massima è l’allerta da parte delle istituzioni di Santa Sofia d’Epiro

Se siete a conoscenza di persone provenienti dalla Lombardia o dalle 14 provincie indicate nel comunicato siete pregati di comunicarcelo al recapito del Sindaco (328 3782342).

Ieri, inoltre lo stesso Sindaco Daniele Atanasio Sisca ha istituito un’unità operativa pronta ad affrontare un eventuale emergenza nel nostro territorio.
Ci auguriamo che mai si concretizzi per il nostro paese la necessità di un tale intervento ma riteniamo opportuno tenerci pronti per ogni evenienza

Non uscite se non per lo stretto necessario. In questo servizio tutte le indicazioni su cosa fare… e anche cosa non fare.

È emergenza, inutile negarlo

CHIEDO DI LEGGERE E DI DARNE LA MASSIMA DIFFUSIONE.

*** Daniele Atanasio Sisca – Sindaco Santa Sofia D’Epiro

Non avrei mai immaginato di dover arrivare a scrivere messaggi di questa portata ed invece eccoci qua: È PIENA EMERGENZA!
È vero, eravamo consapevoli che il peggio doveva ancora arrivare ma adesso siamo stati travolti come un fiume in piena.

La situazione allo stato attuale è critica, e lo è ancor di più per via dei disguidi istituzionali verificatisi nella serata di ieri.
È infatti accaduto qualcosa di assurdo; una bozza di decreto che prevede l’ampliamento della zona rossa a tutta la Lombardia e a 14 province (Asti, Alessandria, Piacenza, Parma, Modena, Verbano-Cusio-Assola, Vercelli, Reggio Emilia, Modena, Padova, Venezia, Treviso, Rimini e Pesaro Urbino) ha circolato sui social e sulle testate giornalistiche molto prima della sua approvazione avvenuta questa mattina all’alba.
Questo ha creato il “fuggi fuggi” generale (ancora in corso) dalle zone che sono state poi dichiarate blindate.
Un errore grossolano (a prescindere da chi materialmente lo abbia commesso) che può veramente essere determinante per il diffondersi del contagio nelle nostre zone.
Per questo c’è bisogno ancor di più della collaborazione da parte di tutti quanti Voi.

La zona rossa adesso è molto più ampia e sarà più facile trovare persone che giungano da queste zone anche nel nostro paese.
Stiamo monitorando a tappeto i rientri e chiederò alle autorità di punire severamente chi non rispetta i divieti imposti.

Pertanto TUTTI COLORO CHE NEGLI ULTIMI 14 GIORNI SONO RIENTRATI DALLA LOMBARDIA O DA UNA DELLE 14 REGIONI SOPRA ELENCATE SONO TENUTI ALLA QUARANTENA OBBLIGATORIA.
Siamo in attesa dell’ordinanza regionale che disponga la quarantena in modo da poter intervenire anche noi con i provvedimenti restrittivi e con le sanzioni qualora il divieto non venga rispettato.

Per i residente abituali invito vivamente a limitare il più possibile i contatti sociali ad uscire da casa solo per lavoro o necessità impellenti.

Ma l’appello più grande lo faccio a tutti coloro che sono già usciti dalle zone rosse prima che venisse imposto il divieto e si trovano in viaggio verso il Sud; a loro dico: FERMATEVI, FATELO PER I VOSTRI FAMILIARI E PER LA NOSTRA GENTE.
AL VOSTRO ARRIVO RIMANETE IN ISOLAMENTO ASSOLUTO EVITANDO QUALSIASI CONTATTO ANCHE CON I VOSTRI FAMILIARI E UTILIZZATE MASCHERINE E GUANTI.
AIUTATECI A TUTELARCI, VE LO CHIEDO CON IL CUORE.
LA NOSTRA REGIONE NON È PRONTA AD AFFRONTARE UN EMERGENZA SANITARIA DI QUESTA ENTITÀ.

Mi rammarica dirlo ma tutte le scelte degli enti superiori non stanno placando l’emergenza ma la stanno peggiorando scaricando i dubbi e le responsabilità su noi Comuni.
Per questo vi chiedo di darci una mano, solo con la vostra preziosa collaborazione potremmo uscire indenni da questa triste pagina di storia.
Io ci sono.
Sono reperibile, insieme a tutta la mia squadra di governo e insieme all’unita operativa da me appositamente istituita, al fine di darVi ogni utile assistenza e supporto.
#InsiemeCeLaFaremo.



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