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Angelo Masci: un dovere omaggiarlo

Illustri Autorità civili, militari e religiose, rappresentanti delle Forze Armate e delle Autorità Giudiziarie, Gentili Sindaci, graditissimi ospiti.

A nome mio, dell’Amministrazione Comunale e della cittadinanza tutta Vi porgo un caloroso benvenuto a S. Sofia d’Epiro unitamente ad un sentito ringraziamento per aver voluto onorare con la Vostra presenza un importante giornata come quella odierna.

Sono estremamente onorato di presenziare da Sindaco questa memorabile cerimonia in occasione del Bicentenario della morte di Angelo Masci, uno dei figli più illustri della nostra comunità.

Angelo Masci nacque in questa casa il 7 dicembre 1758 per poi trasferirsi a Napoli dove si dedicò agli studi giuridici per poi laurearsi e diventare avvocato. Nel 1807 fu nominato consigliere dell’Intendenza di Napoli e nel 1809 Procuratore Generale della Corte di Appello di Catanzaro e successivamente della Corte di Appello di Napoli, per poi ascendere, nel 1820, alla carica di Consigliere di Stato.

Morì a Napoli il 18 agosto 1822.   

Nella sua vita, oltre agli importanti incarichi legali ricoperti, fu anche precursore del “Risorgimento arbëreshë” al pari degli altri nostri concittadini Pasquale Baffi e Monsignor Francesco Bugliari”. Con scrupolo si dedicò, infatti, alla storia degli albanesi d’Italia con la pubblicazione di importanti scritti che, ancora oggi, rappresentano documenti fondamentali per lo studio della storia del popolo Arbëreshë. In particolare, tra le opere più importanti merita cenno il “Discorso sull’origine, costumi e stato attuale della Nazione Albanese” pubblicato nel 1807.

La figura di Angelo Masci ha lasciato alla nostra comunità e alle altre comunità albanofone d’Italia un’eredità di immane importanza, tant’è che è oggetto di studio, tutt’oggi, nelle cattedre di albanologia delle università italiane.

L’Università “L’Orientale” di Napoli, infatti, di concerto con l’Università della Calabria e l’Università degli Studi di Palermo ha realizzato, nello scorso mese di giugno, una Conferenza Internazionale tenutasi a Napoli proprio in occasione del bicentenario della sua morte, raccogliendo esponenti del mondo accademico provenienti dall’Italia e dall’Estero che hanno focalizzato la loro attenzione sulla vita e sulle opere di Angelo Masci.     

Nel corso degli anni tutte le istituzioni hanno voluto rendere merito a questa figura con l’emanazione di importanti provvedimenti come quello di intitolazione di questa strada agli inizi del 900 e della Biblioteca Civica Comunale nel 1983, ma ancora di più, con l’intitolazione di una sala presso la Corte di Appello di Catanzaro situata nel caratteristico Palazzo di Giustizia “Salvatore Blasco” in P.zza Giacomo Matteotti a Catanzaro.

 

Quest’anno, in occasione del bicentenario della morte, l’Amministrazione Comunale ha voluto rinnovare il ricordo verso questa importante figura ponendo a perenne ricordo questa lapide commemorativa e celebrando questa giornata in maniera ufficiale e solenne.

 

Esprimo sentimenti di profonda gratitudine al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri che, accogliendo la nostra richiesta, ha disposto che per l’occasione si esibisse uno dei più prestigiosi complessi musicali dell’Arma: la Fanfara dei Carabinieri di Roma diretta dal Luogotenente Danilo di Silvestro.

Allo stesso medo ringrazio il Comandante del Comando Stazione di S. Sofia d’Epiro Luogotenente Giovanni Rega e il Comandante Provinciale di Cosenza Colonnello Saverio Agatino Spoto per aver avviato e istruito il procedimento.

Il coinvolgimento così profondo dell’Arma dei Carabinieri e di tutte le Forze Armate oggi presenti, insieme ai rappresentanti della Prefettura, della Questura, delle istituzioni giudiziarie, del Consiglio dell’Ordini degli Avvocati, della Diocesi, ma anche della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza, e dei tanti Sindaci presenti, ci pone l’obbligo di cogliere l’occasione per concentrare la nostra attenzione su due importanti temi: quelli della GIUSTIZIA e della LEGALITA’.

Tra l’altro l’intenzione di questa Amministrazione è stata quella di incentrare le celebrazioni del Bicentenario su queste importanti tematiche, tant’è che nel prossimo autunno sono già in programma diverse iniziative che, di concerto con istituzioni giudiziarie e con il coinvolgimento delle scuole presenti nella nostra comunità, daranno un importantissimo contributo in tal senso.

 

Ci corre l’obbligo di rendere omaggio, quindi, a tutte quelle persone, appartenenti alle Forze Armate e alle Istituzioni Giudiziarie, che hanno dedicato la loro vita (fino a sacrificarla) per difendere i valori della legalità, dell’onestà e del vivere civile. Meritano cenno i Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il Generale dell’Arma dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa e tutti i rappresentanti e servitori dello Stato che sono periti sotto i tremendi ed imperdonabili atti criminali della mafia.

Il loro sacrificio non è stato vano. Il loro esempio e i valori da loro manifestati hanno trasmesso coraggio e senso di ripudio del crimine, radicandosi nella coscienza e nell’affetto di tante persone oneste.

La nostra gratitudine deve però rivolgersi anche a tutte quelle persone che, rappresentando lo Stato, anche oggi svolgono il difficile ruolo di contrasto e repressione della criminalità organizzata. E per questo mi rivolgo alle autorità militari qui presenti, all’Arma dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza, all’Esercito Italiano, alla Guardia Costiera, alla Polizia Penitenziaria, ai Vigili del Fuoco, per esprimere il nostro grazie e il nostro pieno sostegno nella loro encomiabile attività al servizio dello Stato.

C’è ancora tanto da lavorare ma senza dubbio il sacrificio di coloro che si sono immolati per combattere la criminalità unitamente all’incessante lavoro di tutti quanti Voi, sta producendo importanti frutti e sta gettando le basi per un futuro migliore, scevro da condizionamenti malavitosi nel vivere civile.

Condizionamenti che, spesso, sono entrati a far parte in maniera irruenta e scellerata anche nei palazzi della pubblica amministrazione e che l’azione di contrasto del Governo, per il tramite delle Prefetture e delle Forze dell’Ordine, è riuscita (e riesce) a defenestrare. Lo dimostrano le centinaia di consigli comunali che in Italia sono stati sciolti per infiltrazione mafiose dal 1991 ad oggi.  

Ma lo dimostrano ancora le tante operazioni che, soprattutto, nella nostra terra di Calabria vengono portate avanti dalle Magistrature con l’ausilio delle Polizia Giudiziaria.

 

L’augurio che oggi ci rivogliamo è di proseguire sulla strada intrapresa confidando nel Vostro buon lavoro ma anche nel buon senso di tanta gente onesta che anima la nostra amata terra di Calabria.

L’appello più grande ai nostri giovani. Quello di improntare la loro vita su sani principi raccogliendo l’esempio di chi ha combattuto e perito per difendere la nostra amata terra dall’impeto della malavita.  

 

Infine, concedetemi una riflessione sul periodo storico che stiamo attraversando. Uno tra i più difficili per la nostra nazione dal secondo dopoguerra. Nel mezzo ancora di un aspro conflitto che alle porte dell’Europa, da quel fatidico 24 febbraio, continua a mietere vittime e a distruggere città.

Ed è per questo che il nostro pensiero va anche alle tante vittime di questo atroce conflitto, con la speranza e l’augurio che presto possa tornare a regnare la pace nel territorio Ucraino.

Un pensiero ai profughi della guerra, ai quali anche S. Sofia d’Epiro insieme a tutta l’Italia, non ha fatto mancare sostegno e ospitalità.

 

Ringrazio calorosamente tutti coloro che hanno preso parte a questo momento per onorare al meglio uno dei figli più illustri di S. Sofia d’Epiro e della Calabria: il dott. Angelo Masci.

DANIELE ATANASIO SISCA

SINDACO SANTA SOFIA D’EPIRO